In relazione all’incontro tenutosi in data 11 febbraio 2020 inerente il prospettato progetto di ristrutturazione del Presidio Corberi, l’Associazione Avicor ha inviato in data odierna una comunicazione pec ad Asst Monza e Brianza, nonché ad ATS Monza e Brianza dal contenuto che riportiamo qui di seguito.
Si invitano caldamente i soci e i sostenitori di Avicor a partecipare numerosi alle prossime riunioni Avicor al fine di concordare le opportune azioni di mobilitazione.
Il Presidente Avicor
Avv. Enea Fochesato
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“Egregi Signori,
facciamo seguito all’incontro dello scorso 11 febbraio inerente il prospettato progetto di ristrutturazione del Presidio Corberi, per riepilogare e rappresentare quanto segue.
In buona sostanza, durante la riunione è emerso in maniera fin troppo chiara il Vostro orientamento volto a “esternalizzare” le future unità di offerta, attraverso “consultazioni preliminari di mercato” rivolte a operatori privati.
Senonché, la delibera n.1046/18 del 17 dicembre 2018, da Voi Signori citata in riunione, non prevede in alcun modo l’intervento del settore privato nel processo di riqualificazione del Presidio Corberi.
E non potrebbe essere diversamente, in considerazione del fatto che l’intervento di privati potrebbe inficiare la quantità e la qualità dei servizi erogati in favore dei degenti, perché mosso evidentemente dal solo e mero fine lucrativo.
Allo stesso modo, ricordiamo che la mozione del Consiglio regionale n. X/1203 del 28 luglio 2016 espressamente prevede la preservazione della natura di struttura pubblica del Presidio Corberi, oltre alla partecipazione delle associazioni dei parenti dei pazienti (e quindi di A.v.i.cor.) nell’iter decisionale.
Inoltre, la comunicazione della Direzione Generale Welfare da Voi citata (che nel documento da noi consultato, invero, non riporta alcuna data, né tantomeno alcun numero di protocollo), non pare avere un contenuto dispositivo particolare, limitandosi sostanzialmente a richiedere alle amministrazioni competenti una quantificazione più dettagliata degli oneri derivanti dai lavori pubblici di riqualificazione strutturale del Presidio.
È quindi escluso ogni riferimento all’affidamento a privati dei servizi erogati ai degenti del Corberi.
Vi è poi la questione della collocazione dei degenti durante la successiva fase di esecuzione dei lavori edilizi di adeguamento.
Al riguardo, ci permettiamo di ricordare la condizione di fragilità emotiva dei pazienti, i quali, se improvvisamente privati del loro ambiente abituale, potrebbero abbandonarsi ad atti aggressivi o a manifestazioni di autolesionismo, ponendo in pericolo la sicurezza loro e degli operatori.
Venendo poi alla questione degli oneri di degenza, puntualizziamo che i quadri clinici di ciascun degente sono ben conosciuti, per cui non è possibile modificare o cancellare il regime di presa in carico, né tantomeno l’erogazione di trattamenti svolti per decenni con un semplice tratto di penna o con “tagli lineari” mossi da logiche meramente “aziendalistiche”, a meno di mettere a serio rischio la salute dei degenti stessi, con inaccettabile lesione dei loro diritti fondamentali di cui agli artt. 32 e 3 della Costituzione.
Dunque, eventuali interventi in senso sfavorevole sulla quantità, sulla qualità e sul regime delle prestazioni sanitarie svolte da decenni sino ad oggi troveranno la nostra ferma opposizione in ogni sede, anche giudiziaria, e anche se questi interventi fossero meramente temporanei.
Tutto ciò premesso, come già precisato in diverse occasioni la nostra associazione A.v.i.cor. è favorevole a progetti di sviluppo del Presidio Corberi, alla irrinunciabile condizione che vengano rispettati i diritti acquisiti e la dignità dei degenti, attraverso l’erogazione diretta e con l’attuale regime di presa in carico dei trattamenti e dei servizi a cui i degenti hanno diritto, con espressa esclusione dell’intervento di operatori privati, anche solo estemporanei.
Richiama altresì la necessità che, prima di pubblicare bandi di discutibile legittimità, la nostra Associazione sia convocata a partecipare all’istituendo comitato tecnico, in modo da dare il nostro contributo di conoscenza e di esperienza pluridecennale di vita condivisa in prima persona con la realtà del Corberi, in modo da elaborare con il nostro contributo una proposta di sviluppo del Corberi che tenga conto dell’unicità e della peculiarità dello stesso.
Con il sincero auspicio che quanto sopra trovi la doverosa e sentita Vostra partecipazione, restiamo in attesa di un Vostro cortese e fattivo riscontro al riguardo.
Con i migliori saluti.
Presidente associazione Avicor
Avv. Enea Fochesato
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